Leggo sul giornale di oggi di presunte guerriglie interne al partito per la designazione del commissario governativo per la ZES, zona economica speciale. Non mi hanno mai appassionato le sgomitate per le nomine, preferisco lasciare ad altri questa poco nobile attività. Sono peraltro certo che il ministro in capo al quale ricade la responsabilità della nomina è altrettanto estraneo a questo genere di esercizi da piccolo cabotaggio e saprà operare con giudizio facendo scelte che guardino alla competenza ed esperienza. Ma non è questo il tema. La Sardegna, sotto la mia presidenza, ha fatto un lungo ed impegnativo percorso verso il riconoscimento della zona franca integrale. Nella foto pubblicata trovate la protesta organizzata insieme a 150 sindaci sardi sotto palazzo chigi. Quel giorno fu solo un pezzo di una battaglia importante che non può essere dismessa. La Sardegna merita ragionamenti alti e risolutivi della nostra perenne situazione di sottosviluppo e non può accontentarsi di soluzioni al ribasso. Per quanto mi riguarda questa battaglia non finirà sino a che avrò fiato in corpo per rivendicare ciò che spetta e che è non solo una opzione di sviluppo per la nostra isola ma una opportunità strategica per l’intera Europa. Questa opportunità si chiama ZONA FRANCA INTEGRALE

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